Cos’è Nooticer?
Nooticer è uno spazio dove condividerò osservazioni personali su giocatori di calcio che trovo interessanti: con l’aiuto di video e dati, cercherò di descrivere le loro caratteristiche e contestualizzarne le tendenze, confrontare i loro rendimenti rispetto ai pari ruolo e valutare i loro impatti individuali.
Sotto potete vedere un famoso Nooticer.
Non è una newsletter settimanale, ma un progetto più saltuario, ad intervalli mensili o plurimensili: in ogni caso, iscrivendoti gratuitamente, sarai sempre aggiornato sulle nuove uscite, che riceverai nella casella di posta elettronica.
Il primo giocatore che ho scelto di osservare è Andrea Colpani (25).
Ieri sono usciti i listoni del Fantacalcio per la stagione 2024/25, il che mi permette di parlarti di Colpani partendo da un aneddoto inerente.
La scorsa estate, più o meno in questo periodo, stavo riflettendo su possibili strategie per vincere ancora il FantaCricca, un Fantacalcio a cui partecipo con alcuni amici di un gruppo Telegram.
Ho un taccuino in cui annoto giocatori che seguo durante la stagione, di solito per il mio lavoro o per il podcast, ma a volte anche per il Fantacalcio: tra questi avevo flaggato Colpani, autore di 4 gol e un assist in 948 minuti giocati (circa 11 partite intere) durante la sua prima stagione in Serie A, in cui è stato una riserva nel sorprendente Monza di Raffaele Palladino.
Flaco aveva buoni valori attesi p90, un look atipico e un soprannome esotico per uno nato a Brescia; era il classico nome prendibile a pochi crediti, sperando in una sua esplosione per finire sul podio.
Tra sfiga ed underperformances, con un record personale di 14 giornate consecutive senza vittorie, il mio Fantacalcio è stato disastroso.
Sono arrivato penultimo, pur avendo una rosa di buon livello sulla carta (tra cui Thuram, Leão e Soulé in attacco); durante l’asta non ero riuscito a prendere Colpani, che invece era finito nella rosa del futuro vincitore, facendo in effetti bene in campionato (8 gol e 4 assist), prima di seguire Palladino a Firenze quest’estate.
Materiale di riferimento
Per scrivere questo scouting report, nelle scorse settimane ho guardato o riguardato una decina di partite del Monza nella Serie A 2023/24, contro Atalanta, Bologna, Genoa, Juventus, Inter, Lazio, Milan, Napoli, Roma (2x), Torino, Salernitana e Sassuolo.
Non è un numero di partite necessario per descrivere Colpani o sufficiente per conoscerlo totalmente, ma è un campione molto eterogeneo, abbastanza significativo per identificare pattern nel suo gioco e presentarli in forma testuale.
Per la seconda parte dell’analisi, invece, ho lavorato con dati di Opta/FBref.
Dato che è il primo articolo e ci sono delle spiegazioni introduttive, ti avviso subito che è abbastanza lungo: se sei arrivato fin qui con una soglia dell’attenzione ancora dignitosa, puoi andare avanti e magari leggerlo a intervalli; se invece sei già stanco e vuoi tutto subito, perché hai l’asta tra pochi giorni e ti interessa sapere se investirci o meno, puoi chiedere a ChatGPT di riassumertelo.
Dove agisce e come si muove
Nella sua prima stagione da titolare in Serie A, Colpani ha giocato in questi ruoli:
Colpani è stato molto attivo nel mezzo spazio destro, posizionandosi per ricevere col piede forte (sx) orientato verso la porta avversaria.
È un profilo che tende a ricevere più sulla figura che nello spazio; attacca poco la profondità, anche quando potrebbe fare qualche contromovimento in più per disorientare il difensore, prima di venire incontro al compagno in possesso.
Fase di possesso
Oggi, i trequartisti/ali di altissimo livello, quelli che ti trascinano alla vittoria della Champions League o di un Europeo, hanno almeno due di queste caratteristiche:
sono ottimi portatori di palla;
sono ottimi dribblatori;
sono molto veloci.
Flaco ha una buona tecnica palla al piede, ma non eccelle in nessuna delle tre cose.
Rispetto ai top nel suo ruolo in Italia ed Europa, gli mancano esplosività ed elasticità per creare separazione contro chiunque in 1v1; è alto (184 cm), ha un fisico molto asciutto e non è molto veloce su medio-lunghe distanze, anche se riesce ad avere un passo sostenuto palla al piede.
Usa quasi solo il piede forte per condurre la palla: non potendo battezzare subito la direzione in cui andare e bullizzare tutti con la superiorità fisica e atletica, spesso aspetta che sia l’avversario a fare la mossa, con tocchi ravvicinati e finte di corpo per destabilizzarlo.
I limiti nel creare separazione lo penalizzano molto quando la palla gli arriva sul posto e cerca di dribblare, perdendola spesso in queste situazioni: a volte prova a fare il cosplay di Leão con scarso successo in allungo; anche quando riesce ad accennare una conduzione, però, non è molto pericoloso se l’avversario è già lì ad aspettarlo.
Tra tutti i trequartisti/ali che hanno giocato nella Serie A 2023/24, Colpani è:
nel 36° percentile per dribbling riusciti p90 (0.95 su 2.71 tentati);
nel 26° percentile per % di dribbling riusciti p90 (35%);
nel 39° percentile per % di contrasti subiti durante un dribbling (50%).
Quando è lui ad inseguire una palla giocata in avanti, invece, riesce ad essere un dribblatore efficace, soprattutto nelle transizioni: non esita ad andare lungo la fascia e usa molto bene l’esterno del piede per attaccare il lato da cui arriva la pressione avversaria.
Non crea spesso tiri tramite i dribbling nei 90’ (è nel 61° percentile per azioni di dribbling che creano un tiro); quando lo fa, però, è sicuramente divertente da vedere.
Qui, contro il Genoa, sembra una versione a 0.5x di Iličić nello stretto.
In generale è un giocatore più che pericoloso al tiro: calcia bene di potenza e precisione, sul primo o sul secondo palo, in area (con inserimenti) o magari da fuori.
Colpani ha tentato 2.20 tiri p90 e prodotto 0.16 NPxG p90 nella scorsa stagione: non sono dati eccezionali rispetto ai molti dei suoi colleghi (lo collocano rispettivamente nel 64° e 46° percentile), ma sono significativi in relazione al contesto offensivo del Monza, che era 10° per xG prodotti su open play a partita (0.77) e addirittura 19° per xG prodotti su set play (0.17).
In generale, la finalizzazione di Flaco è stata ottima: nello scorso campionato ha avuto una grande overperformance (+3.2) ed efficienza realizzativa (1.7) rispetto ai suoi xG totali, sfiorando la doppia cifra senza tirare rigori.
Anche se il Monza era 7° in Serie A per possesso palla a partita (53.5%), Colpani toccava pochi palloni rispetto a tanti pari ruolo (42.51 palloni toccati su azione p90, nel 27° percentile) e le sue ricezioni in giro per il campo erano limitate, forse anche perché il calcio posizionale del Monza richiedeva un’occupazione fissa di certi spazi.
Non passava molto la palla ai compagni (29.67 passaggi tentati su azione p90, nel 30° percentile), ma questo è correlato al basso volume di palloni toccati piuttosto che ad un eccesso di individualismo; lo si nota bene guardandolo giocare, Colpani è piuttosto associativo.
Le interazioni col laterale destro (Ciurria, Birindelli o Pedro Pereira) erano costanti, con frequenti uno-due, anche se non imprimeva sempre la giusta velocità/precisione al passaggio, soprattutto se doveva chiudere il triangolo col piede debole.
Colpani è un buon acceleratore della manovra: il colpo di tacco è la giocata più frequente nel suo gioco di prima, ma sceglie anche di farsi saltare dalla palla con veli.
Quando deve distribuire la palla, comunque, è preciso su brevi e medie distanze; sa riconoscere abbastanza bene lo spazio sul lato debole ed è bravo nei cambi di gioco.
Per quanto riguarda la rifinitura, Colpani non spicca visivamente come creatore di occasioni su azione e molti dei suoi tiri assistiti (1.90 p90) sono stati prodotti su palle inattive: probabilmente le caratteristiche delle prime punte (Colombo e Djurić) hanno incentivato troppo la ricerca del cross rispetto al passaggio in profondità, a cui va aggiunto uno scarso utilizzo del cutback per la sua tendenza a non andare sul fondo.
Questi fattori hanno inevitabilmente inciso sulla qualità complessiva delle occasioni create: con 0.17 xAG (xG su tiri assistiti) p90, Flaco era nel 65° percentile durante la scorsa Serie A.
Fase di non possesso
Guardando la sua fase difensiva lo scorso anno, si notano pochissimi contrasti tentati/vinti o intercetti; il volume di questi interventi è molto basso anche a livello di dati (1.32 contrasti vinti + intercetti p90, nel 26° percentile tra i pari ruolo in Serie A).
È un difensore poco aggressivo rispetto alla palla: c’è qualche buona pressione o riaggressione qua e là, ma in generale il Monza dava poca priorità a questo tipo di recuperi, poiché era 15° per PPDA (14.6) e 20° per high turnovers (162) in campionato.
Giocando come trequartista nel 3-4-2-1, veniva incaricato di schermare il mediano o i mediani se la squadra avversaria impostava con due difensori centrali; giocando come ala destra nel 4-2-3-1, invece, si è trovato a difendere il terzino o braccetto sinistro.
Flaco ha mostrato una discreta attenzione e concentrazione difensiva nei 90’: quando doveva difendere posizionalmente, cercava di essere sempre davanti al suo riferimento o almeno tenerlo nel suo campo visivo; riusciva a leggere i movimenti interni dei suoi avversari e palesava una non scontata disponibilità a correre all’indietro per assorbirli.
Qui, per esempio, naviga tra compagni e avversari per seguire Theo Hernández, che è bravissimo a tagliare dentro il campo senza palla.
Il mio modello di impatto individuale
I calciatori hanno diverse possibilità di impatto individuale sul risultato di una partita: il talento a disposizione conta molto, ma anche i ruoli in cui giocano sono importanti, poiché condizionano le frequenze e priorità con cui fanno determinate azioni in campo; in questo senso, è difficile confrontare un attaccante con un difensore o un portiere con un centrocampista.
Isolando giocatori con lo stesso ruolo, però, possiamo avere basi di confronto migliori e cercare di quantificare l’impatto individuale di ciascuno di loro.
A questo scopo, ho creato un modello matematico che assegna ad ogni giocatore un Punteggio di Impatto Relativo (PIR) ed un Punteggio di Impatto Generale (PIG) rispetto ai pari ruolo, considerando degli insiemi di azioni individuali e quantificabili che i giocatori possono fare, i cui esiti positivi o negativi influenzano l’andamento della gara e possono quindi determinare il risultato finale.
Queste azioni individuali fanno parte di quattro azioni collettive che una squadra deve ciclicamente fare in campo:
prevenire tiri;
gestire la palla per allontanarsi dalla propria porta;
gestire la palla per avvicinarsi alla porta avversaria;
creare tiri.
Ho formalizzato queste azioni collettive nelle tre fasi di gioco in cui avvengono:
POSSESSO: per fare gol, una squadra deve guadagnare la palla e riuscire a gestirla, avvicinandosi alla porta avversaria ed allontanandosi dalla propria;
ATTACCO: quando ci riesce, cerca di creare tiri per fare gol;
DIFESA: se non riesce a guadagnare la palla o la perde, deve cercare di prevenire che l’avversaria crei tiri per fare gol.
Queste fasi di gioco devono avere un esito positivo affinché siano contemporaneamente soddisfatte le due condizioni necessarie per vincere una partita: fare almeno un gol ed avere una differenza reti positiva.
A seconda del ruolo del giocatore, ho ordinato le fasi per grado di importanza, assegnando un punto, due punti o tre punti a ciascuna: rispetto ai giocatori di movimento, i portieri hanno possibilità di impatto molto limitate nelle fasi di POSSESSO e ATTACCO, perciò li ho esclusi dal modello (magari ci tornerò in futuro).
DIFENSORI:
POSSESSO: 2 punti;
ATTACCO: un punto;
DIFESA: 3 punti.
CENTROCAMPISTI:
POSSESSO: 3 punti;
ATTACCO: un punto;
DIFESA: 2 punti.
ATTACCANTI:
POSSESSO: 2 punti;
ATTACCO: 3 punti;
DIFESA: un punto.
Tramite lo scraping, ho estratto ed analizzato una serie di dati Opta/FBref che vengono calcolati per i giocatori di movimento nell’arco di un campionato o torneo.
Opta/FBref suddivide i giocatori di movimento in cinque ruoli, che ho riclassificato in tre ruoli in base al terzo di campo dove agiscono maggiormente:
difensori centrali = DIFENSORI;
terzini e quinti = DIFENSORI;
centrocampisti centrali (mediani e mezzali) = CENTROCAMPISTI;
trequartisti/ali = ATTACCANTI;
attaccanti (prime e seconde punte) = ATTACCANTI.
Esistono differenze qualitative più o meno marcate tra campionati di paesi diversi, perciò è preferibile calcolare gli impatti individuali di un giocatore rispetto ai pari ruolo nel campionato in cui gioca.
Dopo aver filtrato il dataset per campionato e ruoli, ho individuato le variabili che indicano le azioni individuali più correlate ad un esito positivo nelle fasi di gioco elencate sopra, da cui ho poi ricavato le formule per calcolare il PIR ed il PIG:
POSSESSO: passaggi tentati, % di passaggi completati, passaggi progressivi effettuati, corse progressive, dribbling riusciti, palloni toccati, passaggi progressivi ricevuti;
ATTACCO: gol totali - gol su rigore, NPxG, assist, xAG, NPxG + xAG, azioni che creano un tiro;
DIFESA: % di contrasti vinti quando dribblati, % di duelli aerei vinti, contrasti vinti + intercetti, passaggi + tiri bloccati, spazzate.
Il PIR è un numero intero, arrotondato per eccesso, compreso tra 0 e 99: rappresenta l’impatto individuale di un giocatore rispetto ai pari ruolo, considerando solo una fase di gioco (perciò avrà un PIR POSSESSO, un PIR ATTACCO ed un PIR DIFESA).
Il PIG è un numero intero, arrotondato per eccesso, compreso tra 0 e 99: rappresenta l’impatto individuale di un giocatore rispetto ai pari ruolo, considerando tutte le fasi di gioco.
Il PIR tiene conto dei percentili del giocatore per le variabili associate, mentre il PIG tiene conto dei suoi PIR; durante il calcolo del PIG, ho assegnato un peso diverso a ciascun PIR in base al grado di importanza di quella fase per il ruolo del giocatore.
Poiché ci sono tre ruoli, il PIG di ciascun ruolo è calcolato in modo diverso.
PIG (DIFENSORI) = [(2 * PIR POSSESSO) + (1 * PIR ATTACCO) + (3 * PIR DIFESA)] / 6
PIG (CENTROCAMPISTI) = [(3 * PIR POSSESSO) + (1 * PIR ATTACCO) + (2 * PIR DIFESA)] / 6
PIG (ATTACCANTI) = [(2 * PIR POSSESSO) + (3 * PIR ATTACCO) + (1 * PIR DIFESA)] / 6
Un giocatore di livello “medio” in una fase di gioco, rispetto ai pari ruolo, avrà un PIR di 50; se ognuno dei suoi tre PIR è 50, il suo PIG sarà di 50.
Calcolando la differenza tra il PIG di ciascun giocatore ed il PIG di un giocatore “medio” nel ruolo, ho ottenuto il PIG Delta o ΔPIG: un valore positivo indica che il giocatore ha un impatto complessivo superiore alla media nel suo ruolo, mentre un valore negativo indica che ha un impatto complessivo inferiore alla media.
Colpani vs. pari ruolo
Vediamo ora gli impatti individuali di Colpani rispetto a tutti i trequartisti/ali (che avevo riclassificato come ATTACCANTI) nella Serie A 2023/24.
Questi sono i suoi percentili rispetto ad ogni variabile associata a ciascuna fase di gioco.
Questi, invece, sono i suoi PIR:
PIR POSSESSO: 44
PIR ATTACCO: 61
PIR DIFESA: 37
Il PIG di Colpani è 51, mentre il suo ΔPIG è +1: in altre parole, è stato un giocatore complessivamente superiore alla media.
Conclusioni
Colpani ha avuto un PIR inferiore alla media in fase di POSSESSO, toccando pochi palloni rispetto a molti pari ruolo (pur giocando in una squadra che spesso teneva la palla più delle sue avversarie), ma è stato abbastanza preciso nella distribuzione; a livello di azioni progressive, è stato un giocatore più efficace con passaggi che conduzioni o dribbling, anche a causa dei suoi limiti atletici.
In fase di ATTACCO, Colpani ha avuto un PIR superiore alla media grazie soprattutto alla sua finalizzazione, con un buon repertorio di soluzioni per arrivare al tiro ed un’ottima qualità balistica.
Non ha avuto spesso occasioni di alta qualità a disposizione, anche per la produzione offensiva mediocre del Monza, ma ha avuto un peso specifico molto alto negli xG della squadra; ha invece inciso relativamente tramite i tiri assistiti e più su palle inattive che su azione (anche per le caratteristiche delle prime punte).
Inoltre, il fatto che sia riuscito ad avere un buona efficacia in fase di ATTACCO, senza essere molto coinvolto in quella di POSSESSO, lo rende un giocatore complessivamente efficiente.
Lo scarso volume di azioni difensive rispetto alla palla (anche per l’approccio poco aggressivo del Monza) si è tradotto in un PIR DIFESA molto basso, che lo colloca nettamente sotto la media: questo, però, non significa che Flaco non difenda o lo faccia necessariamente peggio di tanti altri trequartisti/ali; come ho evidenziato prima, infatti, Colpani ha partecipato spesso alla fase di non possesso, lavorando abbastanza bene lontano dalla palla.
Sono ora curioso di vedere come giocherà nella Fiorentina di Palladino, che - in teoria - avrà elementi di continuità col suo Monza, più che con la Fiorentina di Vincenzo Italiano Iraniano.